martedì, febbraio 05, 2019

Attenzione, non è un'esercitazione


"Attenzione, questa non è un'esercitazione. Ripeto: questa non è un'esercitazione".
A cosa mi riferisco: ai bitcoin e al rischio reale che non esistano (che non siano reali).
Il ragionamento arriva da un fatto di cronaca riportato da varie agenzie: "Muore baby-magnate di criptovalute e 120 milioni vanno in fumo perché nessuno sa la password".
Lo sfortunato Gerald Cotten, fondatore di un sito che gestisce e movimenta bitcoin (moneta virtuale)  muore in India e nessuno, manco la compagna, sa la password per accedere al conto e al servizio.
Quindi: ci sono in ballo 120 milioni di euro bloccati al suo conto che è strettamente legato al suo pc che non si possono movimentare. Altri 46 milioni sono reali (frutto della vendita e della gestione dei bitcoin immagini) e quindi con un po' di pratiche legali e burocratiche verranno sbloccati.
Si ma i 120 milioni virtuali?!
Al momento nessuno riesce a sbloccarli. E non essendo ereditabili come il denaro o i beni immobili/mobili ( leggi REALI) per mancanza di leggi vere (leggi REALI) rischiano di svanire nel nulla... attualmente esistono ancora meno di prima.
Sul sito ufficiale della società, QuadrigaCX, dicono che stanno lavorando a gestire la cosa, recuperare i crediti virtuali sugli altri pc "contenitore" (il principale era quello di Cotten) ma conti alla mano non credono di poter ridare indietro tutti i soldi ai 115mila clienti della piattaforma.
Il mio pensiero è che investire in queste valute virtuali, oggi, senza alcuna garanzia vera si è a rischio totale, restano virtuali. Come giocare a monopoli online (ma che diventi ricco?).
Il caso di Cotten è un caso limite ma è il primo segnale forte che niente è sicuro online su questo fronte. E' tutto "a parole".
Poi se qualcuno ci vuol speculare la porta verso l'ignoto è aperta.
A suo rischio e pericolo.

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